
Il rischio sismico rappresenta un fenomeno naturale non del tutto prevedibile, in quanto ad oggi ancora non esistono sistemi previsionali capaci di farci conoscere con sufficiente anticipo quando, dove e con quale intensità si verificherà un terremoto. Il termine RISCHIO SISMICO rappresenta pertanto una stima delle perdite complessive causate dai terremoti che potranno interessare in un determinato periodo una determinata area.
Per questo motivo, per determinare il rischio sismico di una determinata zona bisogna conoscere:
- PERICOLOSITA’ SISMICA dell’area: ovvero la probabilità che in un certo intervanno di tempo sia interessata da forti terremoti che possono produrre dei danni;
- VULNERABILITA’ degli edifici presenti in una determinata area: ovvero la loro resistenza al terremoto;
- ESPOSIZIONE: ovvero il numero delle persone presenti in una determinata area.
- RISCHIO SISMICO = PERICOLOSITÀ X VULNERABILITÀ X ESPOSIZIONE
Pertanto mentre nelle aree disabitate anche se caratterizzate da una elevata pericolosità sismica, il rischio sismico è pressoché nullo, le aree popolate e con edifici con una bassa resistenza sono caratterizzate da un rischio sismico elevato anche in presenza di una bassa pericolosità sismica.
È importante chiarire che il rischio sismico rappresenta una stima del danno, in un intervallo di tempo stabilito, causato dai terremoti. Tale stima può essere espressa in termini di vittime, costo economico, danno alle costruzioni. Pertanto bisogna distinguere il PERICOLO dal RISCHIO, infatti il primo rappresenta la causa ovvero il terremoto che può colpire una determinata area, mentre il secondo rappresenta l’effetto ovvero (le sue possibili conseguenze) il danno che ci si può attendere dallo stesso terremoto.
Partendo dal presupposto che i terremoti non si possono evitare, l’unico modo per ridurre il rischio sismico è rappresentato dalla prevenzione, la quale è stata messa in atto attraverso la classificazione del territorio nazionale (basata sulla frequenza ed intensità dei terremoti del passato), suddividendolo in quattro categorie sismiche, alle quali a sua volta corrispondono livelli crescenti di protezione ovvero l’applicazione di livelli crescenti di azioni da considerare, ad esempio, per la progettazione delle costruzioni.